Robbie Quinn è il genio contemporaneo della street photography newyorkese. Grazie alla sua macchina fotografica racconta lo street style urbano attraverso scatti unici e decisamente molto originali. Robbie chiama i suoi soggetti Street Unicorns. Li incontra durante viaggi in giro per il mondo o passeggiando per le strade di New York, che è uno dei set principali dei suoi scatti. Nel 2022 ha pubblicato il libro “Street Unicorns, bold expressionists of style”: più di 200 pagine di ritratti meravigliosi e racconti sull’unicità, gli stili personali, i sogni e le speranze dei suoi soggetti. Il suo profilo Instagram è un hub di storie urbane sorprendenti e sempre nuove.
Noi di Scoprolo lo abbiamo incontrato. Ci ha raccontato che cosa significhi per lui la street photography e chi sono i suoi soggetti, gli Street Unicorns.
Partiamo dal cuore del tuo lavoro: la street photography. Che cosa significa esattamente per te?
Quando si parla di street photography o fotografia di strada ci possono essere visioni molto diverse tra loro, ma il terreno comune è che viene realizzata sempre in spazi urbani. Spesso si fonda su un approccio voyeuristico, senza alcun contatto tra il fotografo e il soggetto. Forse nessuno ha mai interpretato ed espresso meglio la street photography del francese Henri Cartier-Bresson, che fa dello stile una forma stessa dell’arte. In molti casi, le fotografie rappresentano persone anonime che camminano per le strade di una città, con l’obiettivo di mettere in luce le ultime tendenze della moda urbana. Sicuramente Bill Cunningham, del New York Times, ha massimizzato l’approccio legato alla narrazione dello stile più di chiunque altro. Oggi, invece, dal momento che i social media sono quello che sono, lo street style è diventato uno strumento di comunicazione e le foto vengono spesso fatte con lo smartphone in modo amatoriale. La logica che muove molte persone a sperimentare questo linguaggio è quella dell’influencer marketing e dell’affiliazione ai brand.
A fianco di questi tre approcci ce ne sarebbero molti altri da aggiungere all’elenco. Per quanto mi riguarda, sto facendo qualcosa di diverso dal tradizionale fotogiornalismo. Sono un fotografo ritrattista e nei miei giorni liberi, vago come un flaneur per le strade, fotografando tutto ciò che mi interessa, proprio come Bresson. Quando vedo una persona particolarmente interessante, però, la fermo e inizio a parlarci. Questo mi permette di realizzare ritratti fotografici estemporanei per strada. I soggetti mi interessano nella loro totalità: voglio sapere come è nato il loro stile personale, cosa significa per loro, come li fa sentire e cosa sperano di comunicare con questo.
Come capisci che una persona è uno Street Unicorn?
Da quando ho coniato il termine Street Unicorn ho la responsabilità di definire questo mondo. È una sfida complicata, perché è un mondo molto personale che lascia un forte spazio all’interpretazione soggettiva. Durante i miei viaggi, mi sono imbattuto, sono stato cercato e anche “perseguitato” da individui che hanno l’eccezionale capacità di esprimersi con coraggio attraverso il proprio stile personale. In alcuni, l’identità di Street Unicorn può essere molto sottile. Sono considerati semplicemente qualcuno che presta attenzione ai dettagli nel modo in cui si veste. La società può definirli raffinati, azzimati o eleganti. Altri, invece, si spingono ben oltre i confini del convenzionale e a volte vengono chiamati disadattati, strani o addirittura mostri. Per me non è così, io li chiamo tutti Street Unicorns.
Quanto è importante viaggiare per il tuo lavoro?
Per il mio normale lavoro commerciale, il viaggio è una componente importante. Sono in tutti i sensi un fotografo di New York. Non voglio approfondire questo aspetto se non per dire che questo lavoro richiede una certa grinta e un certo coraggio. È un elemento comune a tutti i fotografi di New York!
Durante i miei viaggi di lavoro, ritaglio delle giornate per me, in modo da potermi immergere nella cultura e tra le persone del luogo che sto visitando. Questo mi ha portato a scoprire che gli Street Unicorns non sono un’esclusiva di New York City. Ovunque nel mondo ci sono persone non convenzionali che hanno una comune resistenza a farsi imporre da media, amici, famiglia o dalla società in genere che cosa aspettarsi da loro. Nel presentarsi con uno stile unico dicono: “io sono importante”. Con le loro scelte dichiarano: “questo sono io”. Per me la cosa più eccitante è proprio il coraggio dell’unicità, perché non siamo tutti uguali e possiamo imparare e crescere grazie agli altri.
New York è uno dei set più importanti per il tuo lavoro, come e perché questa città ti ispira così tanto? E quali sono i quartieri di New York da frequentare per incontrare gli Street Unicorns?
Mi martella l’idea che New York non appartenga agli Stati Uniti, appartiene al mondo. La città mi ispira non solo per la sua diversità, ma anche per la sua inclusione. Qui si parlano oltre settecento lingue diverse. Avventurieri e sognatori da ogni dove approdano a NYC. Sono ambiziosi, amanti del rischio e desiderosi di imparare gli uni dagli altri. Credo che questa sia una parte importante di ciò che rende New York quello che è. E tutto ciò si riversa nello stile personale. In un posto competitivo come questo, le persone sanno che devono distinguersi per farsi notare.
Può sembrare un’affermazione sbrigativa, ma ogni parte della città ha le sue caratteristiche ed esprime la sua peculiarità. Cerco di trascorrere il mio tempo nei quartieri e nelle zone più svariate perché gli Street Unicorns possono essere davvero ovunque. Mi spingo oltre, però, e ti dico che la maggior parte delle mie foto di New York sono state realizzate a sud della 14th Street. Ovvero in zone come Greenwich Village, West Village, East Village, Lower East Side e SoHo.
Wow, New York è proprio una città affascinante e con le tue foto riesci a farne emergere tutto il potenziale, ma… hai mai incontrato uno Street Unicorn italiano?
Uno Street Unicorn italiano? Certamente! E ce ne sono alcuni anche nel mio libro. Uno che mi viene in mente immediatamente è il mio caro amico Peter Mazzei. Lo trovate su Instagram come @theitalianagent. In molti casi è semplicemente ben vestito: non si veste mai in modo trasandato. È sempre impeccabilmente impostato. Recentemente ho visto una sua foto con un abito molto elegante al Grand Canyon quando fuori faceva molto caldo!
Titolo: Street Unicorns, bold expressionists of style
Sito web dell’autore: robbiequinnphotography.com
Descrizione: un libro manifesto che raccoglie i migliori lavori di Robbie Quinn. Con oltre 200 ritratti, è un viaggio nella visione della fotografia di strada e dello street style del fotografo newyorkese. Stampato a Milano, è disponibile in molte librerie italiane e su Amazon. È l’idea perfetta per gli amanti della moda urbana e per tutti gli appassionati di arte e di street photography contemporanea!
Pagine: 240